Chi non conosce il celebre appunto di Leonardo Da Vinci con rappresentato l’uomo Vitruviano? Perchè non farlo in qualche galleria rotondeggiante in grotta? Erano ormai mesi che ci pensavamo e finalmente ci siamo decisi a dedicare una scampagnata per fare lo scatto.

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Per la nostra immagine abbiamo però optato per una galleria artificiale di 2.5 metri di diametro, tutta cementata e comoda da arrivare, la galleria Taioli, presso la medesima frazione in Lessinia. Anche se artificiale, comunque un collegamento speleologico c’è, non solo speleologia urbana, ma anche una grotta itercettata durante gli scavi. Negli anni ‘70 del secolo scorso, presso il borgo di Taioli, venne costruito questo tunnel di oltre 2 chilometri che attraverso la montagna soprastante, doveva portare l’acqua in un futuro bacino idroelettrico di futura costruzione. Durante lo scavo della galleria, la sorpresa. Venne intercettata una grande sala obbligando la deviazione della condotta.

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Finito il primo tratto e poi anche il secondo, che continuava per altri 5 chilometri, ci si rese presto conto che il posto scelto per il bacino artificiale, era situato in un terreno carsico con infinite problematiche nel trattenere l’acqua, la grotta ne confermava l’amara verità. Decisero dunque di abbandonare il progetto e con questo anche la grotta che era stata cementata. Passarono gli anni e a qualcuno venne in mente di provare a forare il cemento della parete dove la galleria era stata deviata, li dietro si doveva celare la continuazione e la successiva sala intercettata durante lo scavo. Bucarono il quasi metro di cemento armato e sbucarono nella vecchia galleria e nel salone. Questo in breve la storia della condotta, ma torniamo ora alla nostra immagine. La galleria si presta benissimo per il nostro scopo e quindi decidiamo di partire per la nostra avventura. Ovviamente, dopo le foto nel tunnel, visiteremo anche la grotta. Dall’ingresso, ora si passa molto agevolmente, lo si percorre per quasi mezzo chilometro fino ad incontrare il buco fatto nel cemento, noi ci fermiamo poco prima per gli scatti. Lorenzo e Maria si mettono in posa, Lorenzo due dietro con un flash a bulbo per dare l’effetto anello, due flash frontali laterali e uno dietro per schiarire la galleria. 3, 2, 1 scatto, si ripete per una decina di scatti fino a d avere sia le mani che le gambe in posizione quasi perfetta. La foto è venuta.

Ne proviamo una anche con il riflesso dell’acqua ferma poco prima e poi via in grotta. La sala è grande diparte una via che porta ad un’altra saletta e una corda per una risalita di una novantina di metri, porta a dei rami superiori di quasi un chilometro di sviluppo. Non conoscendo la situazione della corda, abbiamo preferito no rischiare e abbiamo solo rimandato ad una visita in altra occasione con la conoscenza della situazione corda. Alla fine la giornata è passata veloce e interessante, sia per la grotta che per lo Speleo Vitruviano. Daniele, Maria, Lorenzo 1 e Lorenzo 2.